Bobby Hendry sovrintende alla pianificazione dei pasti, alle norme igieniche e alle procedure per il programma Food for People. Di recente ha visitato le cucine nella sede di Otinibi, in Ghana, e ha postato ciò che segue.
Arrivo all’aeroporto di Kotoka di sera, ed è molto caldo e umido. Di giorno fa ancora più caldo; mancano circa sei settimane all’inizio della stagione delle piogge.

Bobby Hendry (left) and FFP workers
Sam Koti Dsene, manager della struttura, mi viene a prendere all’aeroporto e la prima domanda che gli faccio è: “Come sta andando l’economia?” “Molto male”, mi risponde, “il tasso d’interesse sta arrivando al 33-34%, è sconcertante.”
Il tasso di cambio è meglio di prima, ma poiché tutto è più costoso, non è chiaro se si può mantenere la parità con le donazioni attuali o se sarà necessario che la TPRF aumenti i fondi.
Quando arrivo alla sede di FFP capisco subito che il sistema di gestione sta funzionando bene. Si percepisce un’atmosfera aperta e rilassata. Sam sta facendo un ottimo lavoro come dirigente.
I locali per il personale sono stati terminati: due nuovi ambienti sono stati costruiti sulla parte superiore della struttura di tre sale. L’edificio è bello da vedere, circondato da siepi rigogliose e fiorite.
Arrivo in tempo per vedere la fine della prima tornata del pranzo (oggi ce ne saranno due, perché è la settimana dello sport a scuola).
I bambini sono cambiati dall’ultima volta che sono stato qui. Sono molto più aperti e bendisposti, ridono e fanno battute mentre sono in fila per il pranzo. Tutti i ragazzi indossano la maglietta del Barcelona Football Club. Hanno fatto una partita a calcio. Chiedo ad alcuni di loro, seduti a tavola, se oggi vinceranno, e tutti rispondono di sì, con entusiasmo. Chiedo come faranno a vincere, visto che la stella del Barcelona, Lionel Messi, non può giocare con loro perché si trova in Spagna. Le ragazze si mettono a ridere e i ragazzi sembrano improvvisamente un po’ imbarazzati.
Quel giorno sono stati serviti circa 568 pasti, soprattutto ai bambini. 44 pranzi sono stati portati a domicilio a persone anziane o ammalate.
Purtroppo, a causa di un gran numero di casi di influenza aviaria, l’allevamento di polli è stato chiuso. La malattia non proveniva dai nostri polli, ma da un bacino di utenza con molte altre aziende nelle vicinanze. Il governo del Ghana ha preso provvedimenti e ha vietato ovunque il trasporto di volatili. Nell’interesse e per la tutela dei volontari e dei bambini, Sam e il consiglio direttivo hanno deciso di chiudere l’attività; qualora le condizioni tornassero favorevoli, l’allevamento sarà ripristinato in futuro.
In questo momento la coltivazione di verdure non rende molto, perché il clima è estremamente caldo. Stanno crescendo soltanto cavoli e peperoncini piccanti Scotch Bonnet. Per ora si è rimediato acquistando in zona i prodotti necessari, ma presto, all’inizio della stagione delle piogge, si faranno nuove piantumazioni.
È bello vedere i frigoriferi pieni di pesce affumicato e polli acquistati quando i prezzi erano molto convenienti.
In occasione del decimo anniversario del programma di FFP, un volontario di Accra, Francis Ahore, è venuto qui per filmare un’intervista.
Parlando con lui ho capito che sarebbe stata interessante.
Francis, che dirige il Peace Education Program in Ghana, mi dice che alla fine del corso i detenuti della prigione ricevono un certificato di partecipazione. Durante la cerimonia, a oltre 200 partecipanti viene servito un pasto preparato presso la nostra struttura e trasportato alla prigione. Dice che le TV nazionali sono interessate a seguire gli eventi del PEP e al lavoro delle cucine. È incoraggiante vedere la sinergia che intercorre tra questi due programmi così diversi della TPRF.
Al momento il PEP è disponibile in cinque penitenziari, due dei quali si trovano ad Accra. Con mia grande sorpresa Francis mi dice che la TPRF, in collaborazione con la locale organizzazione ghanese Asomdwee Nsem Association, ha ottenuto il permesso dal direttore generale dell’Autorità carceraria del Ghana di offrire il PEP in tutte le 45 prigioni del Ghana.
Leggi la seconda parte dell’intervista qui.