Nel mese di ottobre 2022, uno studio sugli “Effetti del Programma di Educazione alla Pace negli istituti carcerari brasiliani” ha rilevato che “il Programma di Educazione alla Pace sta avendo un’influenza molto positiva sulla vita di quasi tutti i detenuti”. Basandosi su un campione complessivo di 5.267 detenuti, lo studio sottolinea che “i risultati quantitativi sono estremamente solidi”. Il 99,7% dei partecipanti afferma che il programma ha apportato vari benefici, tra cui la riduzione dell’ansia, una migliore comprensione di sé stessi e un maggiore apprezzamento della vita.

In aprile 2012, uno studio condotto per valutare l’efficacia del Programma di Educazione alla Pace in scuole di Stati Uniti, Regno Unito e Nuova Zelanda ha rilevato che il corso PEP EDU “avrà un effetto positivo sulla vita della maggioranza dei partecipanti.” Sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, gli studenti coinvolti nel rilevamento hanno avuto una reazione del tutto positiva al corso: il 100% ha affermato che “il programma è stato di aiuto per la loro vita”, l’82% lo raccomanderebbe ad altri. Gli insegnanti ritengono che il programma “abbia integrato le attività di studio e migliorato le prestazioni accademiche, sviluppando le attitudini e la consapevolezza degli studenti.”

Nell’aprile 2020, Donald Sheppard di ACE Insights, Nuova Zelanda, ha realizzato una valutazione dell’effetto del Programma di Educazione alla Pace in strutture penitenziarie di sette paesi distribuiti in quattro continenti. Lo studio ha dimostrato che il Programma “ha un effetto molto positivo sui partecipanti”, i quali migliorano negli atteggiamenti – crescita dell’autostima e disponibilità al cambiamento – e nel comportamento – una maggiore capacità di gestire la rabbia e una riduzione dei conflitti.

Nel 2021 la Unihorizonte University Foundation di Bogotá, in Colombia, ha completato una valutazione dell’effetto del Programma di Educazione alla Pace sugli studenti, scoprendo che il programma ha aiutato quasi tutti loro a riconoscere e ad essere più consapevoli che le proprie risorse interiori sono un valido strumento, utile per la vita. Tra i cambiamenti attitudinali, un maggiore apprezzamento per la vita; tra quelli comportamentali, maggiore consapevolezza di poter cambiare la propria vita e i rapporti col prossimo.

Nell’agosto 2020 il Dipartimento per lo Sviluppo sociale di Johannesburg ha valutato i benefici del Programma di Educazione alla Pace su persone senza fissa dimora ospiti di rifugi per senza tetto, rilevando in oltre il 95% dei partecipanti un miglioramento nelle seguenti aree: consapevolezza di sé, tolleranza, amore, pace interiore, senso di soddisfazione e stima di sé. Il Dipartimento ha collocato il Programma di Educazione alla Pace tra i servizi atti ad aiutare queste persone ad affrontare la crisi determinata dalla pandemia da COVID-19.

Nel giugno 2014, il Dr. Jamshid Damooei, presidente della Damooei Global Research, ha analizzato le risposte a 365 questionari somministrati a partecipanti al Programma di Educazione alla Pace in diversi contesti di tutto il mondo. Dall’analisi emerge “un netto cambiamento della percezione rispetto alla pace come possibilità”. Se prima della partecipazione al programma la percentuale di chi pensava che sentire la pace nella propria vita fosse possibile era minore del 42%, a conclusione del programma la percentuale era vicina al 100%.”