Patricia Lopez è la persona di contatto per il PEP in Perù. La sua passione per la pace l’ha portata negli angoli più remoti di questo Paese, per assicurarsi che anche una singola persona in mezzo al deserto possa ascoltare, se lo desidera, il messaggio di Prem Rawat.
In Cile abbiamo visto i video preparati per i vari seminari del PEP che si tengono in tutto il mondo, in università, prigioni, case di cura, centri per reduci di guerra, per anziani e altro.
Durante quel fine settimana abbiamo esaminato vari punti. La cosa più importante che abbiamo scoperto sul lavoro di squadra è che la chiave per il successo sta nel rimuovere le barriere dal cuore.
Portando con me tutto quello che avevo imparato, mi sentivo pronta per iniziare il training a Lima, che cominciava alle 9 del mattino. Mi recai sul posto alle 8 per organizzare le cose. Le prime ad arrivare, alle 8.30, furono una signora con sua figlia di venticinque anni. Le salutai e chiesi loro se erano lì per partecipare al training del PEP. Non sapevano cosa fosse. Avevano solo ricevuto un’email da un amico con le informazioni sul Peace Education Program; non avevano mai sentito parlare di Prem Rawat.
Ero un po’ preoccupata, perché avevamo davanti una serie di compiti. Come già in Cile, avevamo in programma anche di esaminare i ruoli e le responsabilità dei volontari del PEP, di individuare ulteriori ruoli necessari e cosa era richiesto per svolgerli, partecipare alle “riflessioni” sulle esperienze individuali durante il training. Temevo che per la signora e per sua figlia sarebbe stato troppo.
Detti loro maggiori informazioni su Prem Rawat, sul suo lavoro, in cosa consiste il Peace Education Program e cosa c’era in programma per i prossimi due giorni. Poi chiesi: “È tutto chiaro? Volete restare comunque?”
Sì. Si sedettero davanti, al centro. Alle 9 la sala era piena. Il pubblico era diverso da quello del Cile. Alcuni partecipanti erano venuti per seguire il corso del Peace Education Program. Quel giorno guardammo vari video in cui Prem Rawat parlava della bellezza dell’esistenza. “Avete il potere di passare dal mare delle domande al mare delle risposte… dal buio dell’ignoranza alla luce della conoscenza.”
Madre e figlia presero molti appunti, con gli occhi pieni di lacrime. Quella stessa sera la madre mi disse: “È un miracolo per me essere qui. Io e mia figlia abbiamo vissuto delle situazioni che ci hanno molto demoralizzato. Non hai idea di quanto fossi disperata. Mi sentivo finita.”
I suoi occhi brillavano; sorrideva. “Ho trovato splendido il suo messaggio. Parlava in modo così semplice. Mi sento piena di gratitudine. Vorrei portare questo corso in altri posti. Puoi recarti in una zona povera, molto lontano da qui?”
“Possiamo andare anche in cima a una montagna”, risposi, “ma cerca di trarne giovamento prima tu. Quando ti sentirai bene e di nuovo forte, guarderai cosa succede. Domani, alla fine del corso, ti mando qualche video.”
“Quanto costa?” mi chiese.
“Non costa nulla, sarà un regalo per te.”
La domenica madre e figlia tornarono. Furono le prime ad arrivare nella sala.
Ho avuto il privilegio di osservare il cambiamento nelle persone che hanno partecipato al Peace Education Program. Il modo in cui ci sono arrivate queste due è stato straordinario. Nella mia vita non avevo mai visto niente del genere. Terrò il prossimo training del PEP in Bolivia. Cercherò di non avere delle aspettative, ma una cosa è certa: dei video possiamo fidarci.











