Un estratto:
Da quasi un anno Pranesh Jugganath sta valutando cosa si può fare per affrontare la rabbia e la violenza che nascono dalle difficoltà economiche, dall’alto tasso di disoccupazione giovanile e dal protrarsi dell’ingiustizia sociale nelle comunità vicine alla scuola secondaria superiore Avoca, dove egli lavora come preside.
Situata a Durban, la scuola superiore Avoca è frequentata da studenti residenti nei quartieri circostanti, dove la gente è oppressa dalla difficoltà di accedere all’istruzione elementare, alla sanità e a strutture abitative adeguate. In alcune di queste comunità gli alti livelli di violenza creano anche problemi di autostima negli studenti, ha dichiarato Jugganath.
Come socio fondatore del South African Peace Education Network (SAPEN), Jugganath ha affermato che una soluzione può consistere nell’inserire nei programmi scolastici di Durban l’educazione alla pace, utilizzata già da molti anni in Sudafrica. È un progetto finalizzato a indirizzare le persone a riconoscere e utilizzare competenze e comportamenti per gestire i conflitti in modo positivo. Un obiettivo a lungo termine che si prefiggono i programmi di educazione alla pace è la soluzione non violenta di problemi come l’ingiustizia sociale.
“Le scuole sono il posto migliore per dotare le giovani menti di competenze, conoscenze e atteggiamenti corretti” ha detto Jugganath. “È il luogo migliore per formare i nostri futuri leader.” … Jugganath fa riferimento al progetto di educazione alla pace sviluppato dalla Fondazione Prem Rawat, un’organizzazione no profit con base a Los Angeles, per inserire l’educazione alla pace nelle scuole sudafricane, tra cui la scuola secondaria superiore di Avoca.
“Lo scopo ultimo è vivere in armonia con sé stessi e con la natura” ha detto Jugganath, che si presenta come ambasciatore di pace. “Se posso citare Prem Rawat, lui dice che la pace inizia prima di tutto da sé stessi, prima di mettersi a predicarla agli altri. Se non sei in pace con te stesso, non hai raggiunto l’obiettivo.”
