Ivete Belfort è una volontaria del Programma di educazione alla pace (PEP) che ne sostiene e coordina le attività in Brasile. In questo blog riporta il riscontro molto positivo che il programma sta ricevendo in tutto il Paese.
Il primo PEP è stato avviato nelle prigioni di San Paolo nel 2009 con il sostegno della FUNAP, una organizzazione benefica fondata dal dottor Manoel Pedro Pimentel per sviluppare progetti di reinserimento sociale per detenuti e ex-detenuti. I dirigenti della FUNAP hanno visto il potenziale del PEP di aiutare la fondazione a raggiungere il suo obiettivo di ridurre il tasso di recidività.
Il PEP si è poi diffuso ben oltre il sistema penitenziario, coinvolgendo strutture statali, cliniche, centri civici, università, scuole, aziende e altre organizzazioni sociali. Il corso ha avuto un impatto talmente profondo che alcuni partecipanti ci hanno chiesto di ripeterlo per i loro colleghi. Nel 2013 il programma ha ottenuto il patrocinio del Segretariato di Giustizia e Cittadinanza di San Paolo. Volontari entusiasti hanno iniziato ad offrire il PEP anche al di fuori dello stato di San Paolo, in zone come Bahia, Rio Grande do Sul, Goiás, Pernambuco, Paranà, e Rio de Janeiro.
Complessivamente più di 1000 persone hanno partecipato ai 62 PEP in tutto il paese. La maggior parte di loro vivono in aree svantaggiate e hanno poche risorse. Ma ho visto come il PEP possa giovare a tutti e ovunque.
L’anno scorso il PEP è stato offerto contemporaneamente in più centri per anziani a diversi gruppi, tra cui Ecos da Paz (Echi di pace). Questo gruppo, costituito da donne brasiliane tra i 65 e i 90 anni che si incontrano regolarmente nel Centro di Cultura Indiana di San Paolo, si impegna a realizzare la Dichiarazione Universale del Millennio delle Nazioni Unite, che ha proclamato che “il riconoscimento della dignità innata e dei diritti uguali e inalienabili di tutti i membri della famiglia umana costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”.
Molti membri del gruppo che hanno partecipato al PEP ci hanno dato un riscontro molto positivo. Elizabeth Lemos ha affermato: “Il programma recupera aspetti insiti in noi di dignità e compassione per il prossimo”.
Dopo aver concluso il corso, i membri di Echi di Pace hanno iniziato a introdurre e sostenere il PEP in altri luoghi.
Vera Lucial Real do Carmo e il suo team hanno aiutato a lanciare il PEP presso il Fondo Sociale e di Solidarietà dello stato di San Paolo. Questo ente migliora la vita dei poveri fornendo supporto e corsi gratuiti a coloro che desiderano imparare un mestiere. Una volta completati i due mesi di formazione, i diplomati ricevono dei materiali e una quota di denaro per iniziare la loro carriera.
Questo ente innovativo ha presentato il PEP a tutti i suoi dipendenti. Attualmente i partecipanti sono più di 40.
Lourdes Gigliotti, socia di Echi di Pace, ha visto per anni Prem Rawat nel programma televisivo “Parole di Pace”, ed è rimasta piacevolmente sorpresa nel vederlo di nuovo nei video del PEP. Anche lei è diventata una volontaria del PEP e sta svolgendo un lavoro eccezionale.
A São Sebastiao vari anziani, uomini e donne, hanno partecipato ai corsi del PEP sulla spiaggia. A Salvador, presso la residenza per anziani São Francisco, Karina Carvalho, la psicologa che dirige il centro, ha presentato un PEP che è stato ben accolto dai residenti.
Sulla base di tutto il successo ottenuto, i volontari del PEP in Brasile stanno cercando di avviare collaborazioni con qualsiasi organizzazione che creda che la pace sia possibile. Siamo contenti di lavorare con tutti i gruppi. L’amore e l’energia che ci hanno trasmesso gli anziani partecipanti ci ha commosso profondamente. Alcuni partecipanti del PEP offerto al CRECI (Centro di riferimento per anziani) hanno persino composto canzoni e poesie in segno di gratitudine verso il programma. Hanno espresso il loro nuovo punto di vista in affermazioni come queste:
“Mi sono sentito entusiasmato dal potenziale che ho intravisto nel programma. Esso può diffondere la pace”.
“Il nostro universo merita di essere conosciuto, amato e rispettato. Ci è stato dato un dono d’amore che deve essere vissuto da ciascuno di noi. Questo porterà la pace vera”.
“Ciò che mi ha illuminato è stato quando Prem Rawat ha detto: ‘è tutto dentro di noi’. Mi ha mostrato che ciascuno di noi può fare qualcosa per contribuire alla realizzazione della pace nel mondo”.











